La Storia

MUSeCO acronimo di Musei in Conversano è il Polo Museale della Città, un’istituzione importante per conoscere, sotto diversi aspetti, l’arte, la storia e le tradizioni della Città di Conversano.

La sezione più antica del Polo Museale è quella archeologica divenuta operativa all’inizio degli anni ottanta del secolo scorso a seguito della volontà dell’Amministrazione comunale di Conversano di istituire un locale Museo Civico con sede in alcuni spazi del monastero di san Benedetto. Successivamente, sul finire degli anni novanta, con la ristrutturazione degli ambienti al “quarto nobile” del Castello Acquaviva d’Aragona, viene inaugurata la Pinacoteca civica destinata ad ospitare il monumentale ciclo pittorico de la “Gerusalemme liberata” del pittore Paolo Finoglio, fino ad allora conservato nella sala consiliare del municipio cittadino.

A partire dai primi anni del duemila, con l’acquisizione ed il restauro di numerosi ambienti al piano superiore del castello trovano collocazione le restanti sezioni del Museo del Territorio e le accoglienti sale attrezzate ad ospitare mostre temporanee. Si ha quindi il definitivo passaggio da Museo civico a Polo Museale della Città di Conversano.

Il Polo Museale, MUSeCO, della Città di Conversano è di proprietà del Comune di Conversano.

Attualmente la gestione dei servizi di valorizzazione è affidata al raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla Società Cooperativa Serapia e dalla Società Cooperativa Armida.

I LUOGHI di MUSeCO

Dislocato tra i due edifici simbolo della città, il Castello Acquaviva d’Aragona ed il Monastero di san Benedetto, distanti poche decine di metri l’uno dall’altro, il Polo Museale si articola in diverse sezioni:

 

  • Pinacoteca “Paolo Finoglio”;

  • Sale mostre temporanee;

  • Pinacoteca “Francesco Netti”;

  • Museo del Territorio suddiviso nelle sottosezioni: “Storia delle Città”, “Bande musicali” e “Moda e Costume”;

  • Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (in fase di realizzazione);

  • Museo Archeologico.

IL CASTELLO

Sull’impianto delle mura megalitiche della città di Conversano sorge la parte più antica del Castello, oggi rappresentata dall’imponente e ancora visibile mole della Torre Maestra. Questa torre di epoca normanna è la più alta dell’intero edificio e verosimilmente era accompagnata da altre tre torri angolari che delimitavano il complesso militare a difesa della città. 

Il passaggio dalla funzione militare a quella residenziale del Castello si ha nel XV secolo, quando nella contea si insedia la famiglia Acquaviva, a cui si devono i lavori di trasformazione dell’edificio nella residenza signorile nota per essere stata tra i più importanti centri artistico-culturali dell’Italia meridionale. Numerosi gli interventi architettonici commissionati dalla famiglia che per circa tre secoli e mezzo ha retto le sorti della contea.
Tra i più significativi la realizzazione, sul finire del XV secolo, degli ambienti del “quarto nobiliare”, le stanze di rappresentanza che un tempo ospitavano la preziosa raccolta di opere d’arte degli Acquaviva d’Aragona e che oggi, divenute sede della Pinacoteca, custodiscono permanentemente le dieci imponenti tele raffiguranti scene tratte da la “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso, uno dei più importanti cicli pittorici del Seicento italiano opera del pittore napoletano Paolo Finoglio (Orta di Atella, 1590 – Conversano, 1645 ca.)

CHIESA E MONASTERO DI SAN BENEDETTO Edificato nell’XI secolo su un edificio pre-romanico, il complesso monastico ha subito ulteriori rimaneggiamenti tra il XII e il XVII secolo. Di notevole interesse il campanile romanico della facciata nord della chiesa ed il campanile Barocco sul portale antistante. All’interno della chiesa interessanti altari lignei e tele, tra le quali un san Benedetto e san Biagio capolavoro del pittore paolo Finoglio.  Pregevole l’attiguo chiostro medievale (XI – XIII sec.) di forma trapezoidale con elaborati capitelli. Tra il XIII e il XIX secolo il cenobio fu sede di badesse mitrate. La prima Badessa fu Dameta Paleologo che ottenne nel 1271 dal papa Gregorio X la conferma della dipendenza del monastero dalla sede apostolica e la concessione delle insegne vescovili, mitra e pastorale, e l’obbedienza di tutto il clero di Castellana. Le donne da quel momento esercitarono un potere “mostruoso” sullo stesso piano di quello esercitato da conti e vescovi. Il potere badessale durò cinque secoli, fino al 1810, quando G. Murat emanò l’ordine di sopprimere il Monstrum Apuliae.

CHIESA DI SAN GIUSEPPE
Annessa a un monastero fondato da Isabella Filomarino intorno alla metà del Seicento, dove, entro il 1647, vennero trasferite alcune donne dissolute passate a vita monacale già nel più antico conservatorio di San Domenico, la chiesa di San Giuseppe ha pianta rettangolare e la facciata è tripartita da lesene a due ordini con portale sormontato da timpano spezzato e con edicola tra pilastri decorati con cherubini e motivi floreali.
Al centro si apre una nicchia con la statua del Santo eponimo; una finestra è inquadrata tra colonne con capitelli. All’interno, si aprono tre cappelle per lato con altari lignei scolpiti e tele settecentesche. Su uno degli altari è conservata l’antica immagine affrescata della “Madonna della Sanità (o della Purità)”. Inoltre, le altre tele conservate raffigurano: “san Michele Arcangelo”, “Madonna del Rosario” e “Sacra Famiglia”. Attualmente i locali del Conservatorio ospitano la Biblioteca Civica “M. Marangelli” mentre la chiesa, non più adibita al culto, è utilizzata come Auditorium e Sala espositiva.

AREA ARCHEOLOGICA DI CASTIGLIONE
A circa 5 km a sud-est di Conversano, su una collina a 260 m s.l.m. sorge il rilevante sito archeologico di Castiglione. La fondazione del villaggio ha origini remote, come è stato dimostrato dalle diverse campagne di scavo avviate già dagli anni ’50 del Novecento.
L’area presenta numerose testimonianze di frequentazione legate soprattutto a tre fasi: età del bronzo, periodo peuceta e tardo medioevo (con lacune per il periodo romano e l’alto medioevo). 

Ben visibile è la robusta cinta muraria che racchiude i resti dell’antico insediamento peuceta (frequentato fino IV sec. a.C.) e del successivo villaggio medievale (metà del XIV sec.- fine del XV sec. d.C.). Tra le differenti evidenze murarie che individuano abitazioni e depositi, spicca la medievale Chiesetta dell’Annunziata con annessa cappella, dove sono state rinvenute numerose sepolture, tra cui quella del famoso “Cavaliere di Castiglione” vissuto a cavallo tra il XIV e il XV secolo d.C. Infine, sull’abitato, svetta con i suoi 13 m di altezza una torre cinquecentesca, eretta quando il villaggio era ormai abbandonato.
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